Rubano la moto giocattolo a un bimbo, harleysti la vanno a riprendere



Rubano la moto giocattolo a un bimbo, harleysti la vanno a riprendere ultima modifica: 2015-06-29T13:54:41+00:00 da Camilla Montella
Marco (nome di fantasia) ha sei anni, una minimoto che è il suo tesoro e una passione per le dueruote. Lo scorso marzo, passando in macchina  sulla Tiburtina insieme al papà, Marco vede che si sta tenendo un raduno di bikers e implora il padre: vuole andarci a tutti i costi anche lui e vuole portarci la sua piccola moto “Ducati Desmosedici”, una minimoto elettrica. Al piccolo brillavano gli occhi alla vista delle Harley in sosta e di quegli omoni con occhiali da sole, giubbotti di pelle, jeans e stivali. Il papà lo accontenta e gli harleysti accolgono il piccolo motociclista come fosse uno di loro.

Poco dopo però il bambino scopre che la sua piccola moto è stata rubata e la cameriera del locale conferma che ha visto andare via tre uomini con  la Ducatina sotto braccio. E qui i biker si incazzano. Perché già chi fa piangere un bambino li fa arrabbiare parecchio, figuriamoci se gli rubano la moto giocattolo e lo fanno al loro raduno.

harley

Così una decina di harleysti salta in sella alle moto e, seguendo le indicazioni dei testimoni, parte alla ricerca dei ladri. La pista finisce in un campo nomadi, dove i tre ladri vivevano e dove avevano portato la piccola moto rubata. “All’inizio - racconta il papà di Marco – hanno negato ogni addebito, ma i biker hanno loro chiarito che se avessero restituito il giocattolo non sarebbe accaduto nulla, anche se avevano commesso un’azione spregevole come far piangere un bambino”.

I ladri hanno capito che con un gruppo di motociclisti incazzati e pronti a tutto per far sorridere di nuovo un bambino non c’era da scherzare e hanno restituito la “Ducatina” in un lampo. “L’ho subito caricata in auto e ho raggiunto Marco – conclude il papà di Marco, che aveva seguito le moto con l’auto - quando mi ha visto alzarla come un trofeo e restituirgliela ha smesso di piangere e gli è tornato il sorriso. Ringrazio pubblicamente i soci dell’Mpm Roma Club: senza di loro non ce l’avrei mai fatta”.

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