L’esperta: Peppa Pig poco educativa e non sviluppa l’immaginazione



L’esperta: Peppa Pig poco educativa e non sviluppa l’immaginazione ultima modifica: 2015-03-19T17:46:16+00:00 da Camilla Montella
Tra i bimbi e' 'Peppa-mania', ma attenzione: non è un modello che manda messaggi educativi e, se non alternata ad altri personaggi, rischia di appiattire l'immaginazione dei bambini.

E' quanto emerge da un'indagine di Anna Antoniazzi dell'Università di Genova, autrice di "Dai puffi a Peppa Pig" (Carocci dal 26 marzo).

Peppa è un successo per tanti fattori, ha spiegato l'esperta all'Ansa: semplicità e immediatezza, essenzialità del disegno e del tratto, identificazione con contesti famigliari conosciuti. Eppure i comportamenti di Peppa non sono sempre esemplari: la maialina somiglia spesso a un bambino senza regole, cui tutto è concesso da genitori troppo accondiscendenti. Peraltro ''Peppa e la sua famiglia assomigliano molto alla generalità delle famiglie di oggi - spiega - nelle quali i genitori, benché cerchino di essere presenti, non si curano nei fatti dell'infanzia e della sua educazione.

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Peppa può fare tutto, non ha limiti, l'unica cosa importante è che si diverta e questo modello senz'altro non è educativo. Rispecchia una realtà sempre più diffusa: i genitori di oggi trascurano ''il compito, difficile e non immediatamente gratificante, di aiutare i bimbi a scoprire le regole e la loro funzione, a comprendere i propri errori, a mostrare come le scelte abbiano conseguenze''.

E non è tutto, col suo linguaggio fin troppo semplice e la voce fuori campo che spiega, Peppa rischia di spegnere curiosità e immaginazione dei bambini. ''Ci sono poche domande nelle storie di Peppa e troppe cose spiegate preventivamente, quasi a tutelare (il mondo adulto) da richieste e situazioni imbarazzanti''.

Cosa fare allora? Evitate che la passione per Peppa sia totalizzante e proporre ai bimbi altri personaggi, storie, fiabe. (Ansa)

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