Leolandia: 5 regole per uscirne vivi (e felici)



Leolandia: 5 regole per uscirne vivi (e felici) ultima modifica: 2015-09-21T17:03:19+00:00 da Camilla Montella
A Leolandia i bambini si divertono, questo lo diamo per assodato. Ma i genitori? Ecco le mie cinque regole per uscire vivi e felici da lì

leolandia

 

1) Comprate i biglietti qualche giorno prima

L’ingresso per una famiglia intera costa un botto, va detto. Per carità, con quello che c’è dentro ci sta anche e poi all’interno le attrazioni non si pagano, però rimane una bella cifra. Ad acquistare i biglietti il giorno stesso in cassa poi si corre il rischio di rimuginare sul soldo versato, meglio invece svenarsi prima on line e non pensarci più

2) L’acqua sui vestiti non ha mai ucciso nessun bambino

Tanti giochi sono in acqua, non nel senso che ci si entra, ma nel senso che ci si schizza parecchio. Usciti dalle cascate dei tronchi eravamo letteralmente da strizzare: ecco, mio figlio ha ricordato questo come la cosa più divertente e ha continuato a ripeterla per ore. Invece degli impermeabili da tirare stretti fino al naso con tanto di cappuccio fino agli occhi, io consiglio semplicemente di portare un cambio di vestiti ai bambini: si cambiano, si mettono quelli bagnati ad asciugare sul passeggino o sullo zaino e in dieci minuti sono pronti per un nuovo cambio. Non togliete il divertimento ai bimbi di essere fradici dalla testa ai piedi perché hanno fatto le battaglie coi pirati o perché sono venuti giù da una cascata. Si prenderanno un raffreddore? Dubito, fa caldo e basta al massimo cambiargli maglietta. Ma, anche venisse, chissenefrega: quello passa, l’esaltazione di un bambino che il giorno dopo ancora racconta la guerra di schizzi no.

3) Portate il papà a vedere Trilly

Non so se c’è in tutti gli spettacoli, ma in quello che ho visto io di fronte alla Mini Italia c’era una ragazza che impersonava Trilly. Che per i bambini è la dolce Campanellino, ma per i papà è una figa esagerata che li risolleverà dalla stanchezza

campanellino

 

4) Andate in bagno e lasciate i bambini soli coi papà

Avevo detto "no il galeone, che è troppo per grandi" e  "no il gelato, che ho portato la merenda da casa". Sono andata in bagno e sono stata via circa un quarto d'ora visto che c'era la coda e c'era da far passare i bambini che non riuscivano a tenerla. Al ritorno padre e figlio avevano mangiato il gelato e fatto il galeone. Ho fatto la faccia e aperto le braccia per mantenere un barlume di autorità, ma in realtà ne ero felice: in questi posti padri e figli si alleano in modo che fa tenerezza.

5) Non fate finta di non divertirvi

E’ chiaro che alla casa di Peppa Pig si divertono solo i piccoli, ma a molte delle giostre no, si divertono anche gli adulti se solo si lasciano andare. Alla battaglia sulle navi dei pirati ho girato la manovella del cannone che spara acqua alle altre barche con tutte le mie forze: al grido di “senza pietà” io e il papà sconosciuto che mi dava le spalle ci siamo messi a inondare d’acqua gli avversari, siamo usciti fradici ma ci siamo dati il cinque soddisfatti, avevamo fatto molte vittime. Alle biciclette volanti mi sono fatta uscire un polmone ma è stato bellissimo e al tronco d’acqua giù dalle cascate me la sono fatta sotto dalla paura ma la gioia mi usciva dalle orecchie. Non bisogna per forza trascinarsi da un gioco all’altro ripetendosi “lo faccio per i bambini”, basta tornarci bambini

 

 

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