I BAMBINI ALLE MOSTRE E LE PROTESTE DEI PRESENTI



I BAMBINI ALLE MOSTRE E LE PROTESTE DEI PRESENTI ultima modifica: 2017-02-06T14:45:28+00:00 da Camilla Montella
Ho portato mio figlio a una visita guidata per bambini alla mostra di Hokusai a Milano. Avevano organizzato un laboratorio per dipingere il monte Fuji e un giro tra i quadri per fare vedere un mondo a noi così lontano e un modo di disegnare così particolare. Un'esperienza fantastica per tutti i partecipanti, che – giuro – non si sono distratti un attimo e continuavano ad alzare la mano per fare domande.

Il commento di una signora, vedendo arrivare il gruppo di bambini nelle sale, è stato: “Cosa ce li portano a fare che tanto non ci capiscono niente?”. Faccio notare che i bambini erano composti ed educati (molto più di alcuni adulti), certo, parlavano, dato che la guida li coinvolgeva con domande e indovinelli.

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Allora, signore sotuttoio senza figli, ne avete sempre una. Ogni volta è una critica.

Se portiamo i bambini agli appuntamenti culturali, siamo esaltate che spingono i piccoli a fare cose che non capiscono. Se non li portiamo, siamo ignoranti che non istruiscono i figli.

Se li portiamo fuori la sera, siamo degenerate che non fanno dormire abbastanza i piccoli. Se li teniamo a casa, siamo frustrate che non escono mai.

Se li occupiamo con uno o due sport, siamo troppo competitive e non li lasciamo giocare liberamente. Se li teniamo solo al parco, non capiamo l'importanza dell'attività fisica.

Se giochiamo con loro, non li lasciamo crescere. Se li lasciamo soli in cameretta, non vogliamo occuparci dei nostri figli.

Se li educhiamo alla perfezione, alleviamo automi. Se decidiamo di mettere meno regole, siamo figlie dei fiori irresponsabili.

Se dividiamo esattamente a metà i compiti tra noi e i papà, siamo mezze-mamme. Se facciamo tutto noi, siamo accentratrici che non vogliono coinvolgere i mariti.

Avete rotto il cazzo, con tutto il rispetto.

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