Un sola regola: non si cercano i sintomi delle malattie su internet



Un sola regola: non si cercano i sintomi delle malattie su internet ultima modifica: 2015-07-15T13:27:33+00:00 da Camilla Montella
Ogni volta che nostro figlio si ammala, il mio compagno mi dice una cosa prima di tutto: non andare su internet a cercare i sintomi. Anche se si tratta di un raffreddore. La regola di casa è tassativa: ho la facoltà di lamentarmi, preoccuparmi, entrare in ansia, rompere i coglioni, chiamare il medico dieci volte, mettere la sveglia di notte… verrà sopportato tutto tranne la ricerca sul web.

In effetti siamo onesti: quante volte avete cercato “macchie”, “labbra secche”, “crosticine” e vi sono comparse le peggio malattie, le diagnosi più terrificanti? Novantanove volte su cento vostro figlio ha sì e no un’unghia incarnita e certi siti ti dicono che devi amputare il piede.

La tentazione è sempre fortissima, vuoi avere risposte e magari il pediatra che ti ha detto “aspetti due giorni che passa” non ti ha soddisfatto perché a te sembra che non passi nulla e non ti fidi. Prima che una mamma si fidi su questioni del suo bambino deve scendere l’arcangelo Gabriele illuminato a darti le informazioni. E allora nasce la tentazione del web. Il problema è che è difficile distinguere tra siti seri (e ce ne sono, eh, non fraintendetemi) e siti che ti buttano lì il consiglio di una perfetta sconosciuta senza titoli facendotelo passare per il verbo divino. Quando stai cercando notizie su tuo figlio è facile andare in palla e cliccare qualsiasi cosa.

Così a casa nostra è scattata la regola ferrea: non si fanno ricerche sulle malattie. Per sicurezza il mio compagno me lo ripete tutte le volte, al primo starnuto del pupo. Fa il gesto delle due dita dai suoi occhi ai miei: “ti tengo d’occhio”. E ha ragione.

mamme occhio

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